L’osservatorio B2b del Politecnico di Milano: nel 2021 una transazione su cinque tra società è avvenuta in rete. Dallo scambio di documenti alla gestione dei dati, ecco cosa sta cambiando
È noto quanto la pandemia abbia accelerato l’adozione dell’ecommerce. Meno risaputo è che, negli ultimi due anni, a crescere è stato anche il commercio elettronico tra aziende. Le transazioni tramite marketplace B2b nel 2021 sono infatti aumentate del 50% sul 2020, ma solo il 12% delle imprese italiane possiede un sito proprio su cui i clienti possono visionare o acquistare prodotti.
A rivelarlo è l’ultima edizione dell’osservatorio B2b del Politecnico di Milano. L’ecommerce B2b ha raggiunto nel 2021 il valore di 453 miliardi di euro, in crescita del 12% rispetto al 2020, pari al 21% delle transazioni B2b totali italiane. «Diverse tendenze stanno guidando il B2b verso logiche di ecosistema — spiega Paola Olivares, direttore dell’osservatorio Digital B2b —. Si evidenzia sia la migrazione delle tecnologie abilitanti da sistemi chiusi a strumenti aperti, in grado di migliorare l’efficacia e di coinvolgere l’intero ecosistema in cui le imprese sono inserite, sia lo sviluppo di sistemi che garantiscano una maggiore automazione di processo, una migliore collaborazione tra attori e un aumento della sicurezza delle transazioni».
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Sono 21 mila le imprese italiane che nel 2021 hanno utilizzato l’edi (Electronic Data Interchange, la comunicazione interaziendale dei documenti in formato elettronico standard, che sostituisce documenti cartacei come gli ordini di acquisto o le fatture) per scambiarsi i principali documenti del ciclo dell’ordine (+5% rispetto al 2020), per 262 milioni di documenti scambiati (+4%).Tra i documenti che hanno registrato una maggiore crescita troviamo l’ordine, la conferma d’ordine e l’avviso di spedizione.
Aumentano del 50% rispetto al 2020 le transazioni tramite marketplace B2b, percentuale in crescita negli ultimi tre anni. Queste piattaforme sono in grado di allargare le relazioni all’intero ecosistema a cui l’azienda appartiene, includendo in un unico spazio virtuale varie tipologie di attori. Come emerge dall’osservatorio, l’edi si conferma una tecnologia trainante per lo scambio strutturato delle informazioni in ambito B2b, anche se la sua crescita rallenta a causa dell’ingresso di altre soluzioni a supporto dei processi.
I portali B2b sono attivati dal 13% delle imprese italiane e, da semplici siti per caricare documenti o fare data entry, sono negli anni diventati dei veri e propri hub in cui far confluire tutti i documenti del ciclo esecutivo, indipendentemente dal canale su cui questi sono scambiati.
A consolidare il trend sarà la sempre maggiore interoperabilità tra i sistemi di fatturazione europei: «Ma mentre in Italia la fatturazione elettronica è un processo stabile e consolidato, non è così nel resto d’europa — dice Olivares —. La Commissione Ue sta provando a disegnare una soluzione unificata di fatturazione elettronica che garantisca interoperabilità tra gli Stati membri e permetta di monitorare il gap Iva, aumentato dopo la pandemia».
Le tendenze delle relazioni B2b cominciano a includere anche alcune tecnologie più innovative come la blockchain. In Italia il suo utilizzo, e quello delle tecnologie a registro distribuito a supporto di processi di relazione tra cliente e fornitore, è ancora sporadico. Solo il 4% delle aziende ha avviato progetti, ma la creazione di ecosistemi B2b si sta strutturando anche sulla base di queste tecnologie.
Circa il 14% delle aziende ha avviato progetti o ha intenzione di farlo entro il prossimo anno. I principali ambiti di applicazione sono la tracciabilità di prodotto, lo scambio di documenti in formato digitale e la gestione di dati interni. Questi ecosistemi sono al momento popolati principalmente da grandi aziende che stringono accordi con altri attori della filiera per progetti congiunti, guidati dall’esperienza di società di consulenza e fornitori.
Fonte: L’Economia 18 Jul 2022